Archiviato il Jobs Act il Governo con a capo Matteo Renzi dovrebbe ora mettersi a lavoro sul tema previdenziale. Stante le ultime news che trapelano, ci sarebbe una spaccatura all’interno del Partito Democratico, con una parte che spingerebbe verso una riforma totale della Legge Fornero, cosa che il Premier non vorrebbe.
L’esecutivo, infatti, specie il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, vorrebbe apportare soltanto delle modifiche, ma questo non va giù alla minoranza PD, così come ai sindacati. Il problema principale restano le risorse, che il Governo dovrebbe trovare per attuare le proposte fatte pervenire in questi ultimi mesi. Nei prossimi giorni dovrebbe esserci un incontro tra il ministro del Lavoro e i sindacati CGIL, CISL e UIL, proprio per discutere sull’argomento della pensione anticipata.
A tal proposito, il presidente della Commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano, continua a spingere verso la Quota 100, con uscita dal mondo del lavoro a partire da 60 anni di età con 40 anni di contributi, oppure, in alternativa, la Quota 41, che consentirebbe il pensionamento con 41 anni di contribuzione a prescindere dall’età anagrafica del lavoratore.
Altro problema scottante a cui si dovrebbe trovare una soluzione riguarda le lavoratrici che in queste ultime settimane hanno promosso una class action che poi verrà presentata al Tar del Lazio. Il pensionamento anticipato con opzione donne è in una situazione di stallo attualmente e non sembra potersi sbloccare. Per aderire alla class action c’è tempo fino al 15 marzo 2015, dopodiché si attenderà l’udienza per l’estate.
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