Il premier Matteo Renzi ha annunciato l’introduzione del TFR in busta paga ogni mese per i lavoratori italiani, che anziché attendere il termine del rapporto di lavoro potranno richiederlo anticipatamente da marzo 2015 a giugno 2018. La novità introdotta con la Legge di Stabilità dal Governo porterà più soldi nella busta paga degli italiani, nella speranza che diano una spinta ai consumi. Questa mossa non comporta costi allo Stato, dato che si tratta di soldi del lavoratore, ma quanto conviene chiedere il TFR in busta paga mensilmente?
L’aspetto certamente non positivo è il fatto che al contrario del classico trattamento di fine rapporto, la tassazione in questo caso sarà ordinaria anziché separata. Un dettaglio non certo irrilevante, dato che si andrebbe a rischiare di dover restituire quel poco in più che arriva in tasca con gli interessi al Fisco. Per chi ha una retribuzione lorda annua di 20 mila euro, si parla infatti di circa 40 euro al mese in più nella busta paga, ma con la tassazione ordinaria rimarrebbero le briciole. Visto che una volta che si sceglie di accettare il TFR in busta paga non si potrà tornare indietro, si consiglia di fare i giusti calcoli se non si vuole vedere volatilizzare in tasse il proprio fondo per la pensione.
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