Il nuovo anno è iniziato con i problemi di quello vecchio. Gli italiani continuano a portarsi dietro una serie di problematiche legate al mondo del lavoro e della previdenza. Il Governo, che attualmente sta lavorando sul Jobs Act, potrebbe poi iniziare a parlare di riforma delle pensioni, cosa che è stata trascurata da ormai troppo tempo, non contando che molti lavoratori sono rimasti disagiati dalla Legge Fornero.
In queste ore è intervenuto a riguardo il ministro Giuliano Poletti, il quale ha dichiarato che dopo i decreti attuativi previsti dalla riforma del Lavoro, bisognerà urgentemente intervenire sulla pensione anticipata. Tali provvedimenti, oltre a pensionare migliaia di italiani, consentirebbero di sbloccare il settore del lavoro, favorendo un ricambio generazionale e arginando, seppur di poco, la piaga della disoccupazione. Una delle proposte di prepensionamento più interessanti riguarda quella di accesso alla previdenza con 62 anni di età e 35 anni di contribuzione oppure con 41 anni di contributi lavorativi senza alcun requisito anagrafico.
In alternativa, c’è chi spinge verso la Quota 100, come nel caso di Cesare Damiano, la quale prevederebbe il pensionamento anticipato al raggiungimento della cifra cento sommando l’età anagrafica con quella contributiva. Fra le numerose proposte pervenute negli ultimi tempi, ci sarebbe anche quella dell’IdV – Italia dei Valori, che proporrebbe una pensione a partire da 60 anni di età, sempre con almeno 35 anni di contributi, ma con una penalizzazione a partire dal 10%.
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