Nei giorni scorsi il premier Matteo Renzi ha illustrato “La Buona Scuola”. Si tratta del piano di riforma scolastico che si articola principalmente su 12 punti, che introdurranno delle novità nel mondo dell’istruzione. Mentre proseguono le polemiche e le critiche sul pacchetto scuola, quest’oggi andiamo a scoprire alcuni particolari riguardanti una nuova figura che si affaccia all’orizzonte, il docente Mentor. Chi è costui? Di cosa si occuperà all’interno dell’istituto scolastico?
Leggendo i dossier su “La Buona Scuola” si incontrano nuovi personaggi, tra cui appunto il docente Mentor, il quale si occuperà di seguire la valutazione dei colleghi insegnanti, ma anche di accompagnare il percorso dei tirocinanti e di aiutare il dirigente scolastico nei compiti scolastici che riguardano didattica e formazione di altri docenti. La nomina del docente Mentor sarà affidata al Nucleo di Valutazione interno all’istituto, che sceglierà tra quegli insegnanti che abbiano avuto uno scatto di competenza per 3 trienni. La carica avrà una durata di 3 anni, con ulteriore possibilità di riconferma.
La nomina di docente Mentor, dunque, non potrà avvenire prima di 9 anni, anche se nel primo triennio il Nucleo di Valutazione potrà esaminare una prima documentazione di crediti e portfolio, mentre nei successivi due trienni potranno essere esaminate le posizioni di coloro che per due volte abbiano beneficiato dello scatto di competenza stipendiale. L’aspetto economico, infine, porterà nelle tasche del docente Mentor un’indennità di posizione che si andrà ad aggiungere allo stipendio percepito.
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