La Legge di Stabilità non ha introdotto alcuna novità in tema di pensioni. Ci si attendevano dei provvedimenti che riguardassero il pensionamento anticipato di alcune categorie di lavori, ma così non è stato. Il Governo ha scartato la proposta di Cesare Damiano, che spingeva verso la pensione anticipata per coloro che avessero raggiunto 62 anni di età e 35 anni di contributi, purché questi accettassero una minima penalizzazione per ciascun anno mancante al raggiungimento dei requisiti previsti dalla legge. Visti i costi elevati, il Governo ha deciso di non prendere in considerazione questa idea, ma il problema è che servono dei provvedimenti urgenti per risolvere la situazione delle categorie disagiate.
L’INPS, proprio in questi ultimissimi giorni, ha fatto sapere di essere pronto ad accettare una maggior flessibilità. Il commissario Tiziano Treu è intervenuto sul tema previdenziale rilanciando una proposta fatta a suo tempo dall’ex ministro Enrico Giovannini. Si tratta della mini-pensione, rivolta a quei lavoratori a cui mancano 3 anni per andare in pensione. L’anticipo verrebbe poi restituito in piccole reste sull’importo della pensione normale. Questa maggior flessibilità ad uscire dal mondo del lavoro, potrebbe risolvere i problemi di migliaia di italiani, senza dimenticare il ricambio generazionale. Bisognerà ora capire se il Governo prenderà in considerazione questo progetto di Treu per i Quota 96 della scuola, ma anche per i lavoratori precoci e per coloro che svolgono lavori usuranti.
Web writer esperta, aiuto professionisti e imprenditori nella cura dei loro progetti di comunicazione online